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12.05.2021

Spot Obiettivo Risarcimento censurato dalla Rai, danno da 9,4 mln di euro

E' stata fissata per il prossimo 12 ottobre 2021, presso il Tribunale di Torino, la prima udienza del processo che vede coinvolta la Rai, citata in giudizio da Obiettivo Risarcimento, per la censura dello spot pubblicitario sulla malasanità che vedeva come testimonial Enrica Bonaccorti. Senza esito la conciliazione iniziale ora sul tavolo del Giudice c'è una perizia che calcola in 9.4 milioni di euro il danno che il servizio pubblico potrebbe trovarsi a dover rifondere. Il motivo? Aver bloccato senza motivo una campagna sulla base di chiare pressioni politiche.
La vicenda risale al 2018 quando la Vigilanza Rai decreta la cancellazione dello spot di Obiettivo Risarcimento dai palinsesti delle reti Rai in quanto non gradito dalla categoria medica. "Una vera e propria censura - evidenzia oggi l'azienda, in relazione ad un tema che è molto di attualità -  soprattutto davanti ad un messaggio pubblicitario che, per quanto scomodo, aveva la prerogativa di sottolineare il diritto di ogni cittadino, sancito dal Codice Civile Italiano, di poter richiedere, entro il limite dei 10 anni, il risarcimento in caso di errore sanitario accertato".

Da ricordare che lo spot è stato trasmesso regolarmente dai canali del gruppo Mediaset, da La 7 e, inizialmente, anche dalla Rai; inoltre, ricordano da Obiettivo Risarcimento, il messaggio era stato sottoposto ad un vaglio preventivo relativamente ai contenuti. Infine anche lo IAP, l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, si era espresso positivamente sulla liceità della messaggio pubblicitario.

alziamo la voce

30.03.2021

Obiettivo Risarcimento è pronta a lanciare il suo "bitcoin", sostituirà le banche

criptovalute: obiettivo risarcimento pronta a lanciare il suo "bitcoin", sostituirà il rapporto con le banche

Entro il 2023 sostituiremo i rapporti con le banche utilizzando una nostra criptovaluta. L’annuncio è di Obiettivo Risarcimento società leader in Italia nella gestione del danno alla persona. Paolo Simioni è il Ceo di Obiettivo Risarcimento: “essere lungimiranti è sempre stato nel nostro DNA, non a caso molti sono stati i tentativi di imitazione e di concorrenza sleale che abbiamo subìto nel corso degli anni in relazione al nostro metodo unico di lavoro. Oggi che il mondo dei servizi al privato ha dovuto letteralmente cambiare l’anima oltre che la pelle, per poter stare al passo con la velocità di cambiamenti drastici, posso confermare che surfare, rimanendo sopra l’onda, sta diventando sempre più complicato, in particolar modo nella ricerca delle risorse necessarie per fare impresa, visto che il sistema bancario tradizionale è obsoleto e ormai inefficace”.

Perciò la società veneta - la sede nazionale è a Treviso - conta di poter escludere entro il 2023, qualsiasi forma classica di finanziamento bancario, mediante il lancio di una propria cryptocurrency e la creazione di uno specifico token; sia sulla scia delle debolezze del sistema bancario, di cui si torna a parlare molto in questi giorni, che delle grandi performance del pluricelebrato Bitcoin, nasce una nuova criptovaluta “nostrana” Made in Italy. La nuova moneta digitale, spiegano dalla sede di Treviso, verrà quindi associata ad un protocollo DeFi* per exchange decentralizzati e potrà essere aperto agli investitori. Questa sorta di "quotazione", costruita sul sistema delle criptovalute, consentirà la gestione dell'attività reale riducendo se non azzerando l'apporto di liquidità che adesso è affidato alle banche. Per i tanti pazienti che cercheranno di far valere la loro ragione davanti ad un danno fisico che gli ha stravolto la vita non cambierà nulla: l'obiettivo rimane sempre lo stesso, il giusto risarcimento. Per l'organizzazione finanziaria della società invece si tratta di una rivoluzione reale attraverso il mondo delle crypto sempre meno virtuale.

“E’ davanti a tutti noi - spiega il Presidente di Obiettivo Risarcimento, Roberto Simioni - come la rete blockchain stia letteralmente conquistando settori di mercato ogni giorno. Ci troveremo ben presto a dover riconsiderare tutti i criteri basilari riguardanti non solo il metodo di lavoro ma necessariamente sul come attuarlo, visto che le riforme in questo Paese non arrivano mai, allora sarà ancora una volta l’impresa a doversene fare carico andando alla conquista di 'territori inesplorati', svolgendo un ruolo pionieristico che molto si confà alle caratteristiche di Obiettivo Risarcimento". "L’esperienza Covid lascerà il segno indelebile del proprio passaggio perché spazzerà via tutto ciò che prima era considerato necessario, come ad esempio la burocrazia, ma che nella realtà non lo era affatto. E’ ormai incontrovertibile, anzi ne siamo già parte nostro malgrado. Quel futuro che immaginavamo lontano e destinato ad altre generazioni, invece ci ha colto di sorpresa ed ecco che dovremo fare i conti con sempre più digital, green e blockchain, tre termini che rappresentano i tre pilastri su cui si reggerà il sistema produttivo/lavorativo prossimamente e noi di Obiettivo Risarcimento siamo già ai blocchi di partenza”. *DeFi: Finanza Decentralizzata è una forma innovativa di sistema finanziario che non è basato su intermediari centralizzati come le banche ma che invece utilizza la blockchain. Le piattaforme DeFi consentono alle persone di scambiare criptovaluta oppure di prestare o prendere in prestito fondi da altri .



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alziamo la voce

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L'Ospedale San Pietro-Fatebenefratelli non intende onorare il risarcimento spettante alla famiglia nonostante la sentenza del Tribunale di Roma che ha accertato una colpa medica- lamenta Roberto Simioni, presidente di Obiettivo Risarcimento.

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Malasanità, il settore assicurativo nelle mani delle compagnie straniere.
Le proposte di Obiettivo Risarcimento nelle parole dell'amministratore delegato Paolo Simioni riprese dal quotidiano Il Messaggero, sezione Economia nazionale.

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